Aroldo Bellini

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Aroldo Bellini (Perugia 1902 - Roma 1984) è stato uno scultore italiano del XIX secolo. Ancora studente nella locale Accademia di Belle Arti, Bellini esordisce alla “Mostra colletiva degli Artisti Umbri", allestita nella Sala dei Notari, a Perugia. Si diploma nel 1924 e, alcuni anni più tardi, porta a termine anche i propri studi di architettura. Nel 1920 vince, a Bologna, il premio nazionale «Cincinnato Baruzzi'" per una statua in marmo; nello stesso periodo partecipa al concorso per il monumento alla “Madre italiana", da porre in Santa Croce a Firenze. Dal 1931 e per circa cinque anni Bellini è impegnato nella realizzazione di ben tredici sculture destinate allo Stadio dei Marmi di Roma. Per lo stesso complesso l'artista esegue i due gruppi in bronzo della Tribuna d'onore e le figure, sempre in bronzo, collocate ai lati del campo da gioco, davanti all'entrata dei gladiatori delle carceri". Nel 1939 viene installato nel Padiglione Italiano della Mostra Internazionale "Lavoro e Gioia" di Bucarest, un gruppo di due metri e mezzo raffigurante L'uomo e la Natura. Nello stesso anno l'artista si occupa della decorazione di otto pareti divisorie nel Padiglione Italiano dell'Esposizione Universale di New York. Nel 1940 realizza, per il Palazzo della Civiltà Eur il motivo Ordine Sociale e progetta, su incarico di Oppo, un Gruppo per la gradinata del Palazzo della Civiltà. Si classifica terzo nel concorso per la V porta del Duomo di Milano (1951), ma vince quello internazionale, bandito dal governo cileno, per il monumento al Presidente della Repubblica, Arturo Alessandri, eretto nella “Plaza della Moneda" a Santiago (1953). In questa occasione Bellini esegue anche la statua in bronzo dell'industriale cileno Jorge Jarur. Nel 1966 realizza il busto di un altro Presidente cileno, Ibañez Carlos del Campo, posto nella "Galleria dei Presidenti", nel Palazzo de "La Moneda" di Santiago. Bellini svolge anche un'intensa attività didattica (a Palermo, Bologna, Napoli, Roma; è Accademico nazionale di S. Luca, dell'Accademia Clementina di Bologna e dell'ACcademia Pontificia del Pantheon.

Fonte: La Scultura italiana del primo Novecento

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